“Ora che si parla solo di guerra sembra strano parlare di sport, ma io spero che ci sarà presto un futuro in cui le gioventù dei vari Stati si sfideranno di nuovo in una battaglia amichevole”.
—
Luz Long
Luz Long

La storia
Luz, l’atleta fra le due guerre
Luz Long, nato in Germania da una famiglia agiata e borghese, ha dato il meglio della sua carriera da saltatore fra il 1935 e il 1938, è stato primatista europeo e poi protagonista nelle olimpiadi del 1936 a Berlino. Crebbe sportivamente al prestigioso circolo dello sport di Lipsia.
La “nostra” storia
Dalla tenuta di campagna all’Olympiastadion
Luz è un bambino prodigio nell’ambito sportivo. Quando la sua famiglia è costretta a trasferirsi da Lipsia alla campagna circostante, riesce ad allestire nell’ampia tenuta un vero e proprio impianto per l’atletica. Sarà fra quell’erba e quei sassi che plasmerà un fisico mozzafiato, veloce e potente allo stesso tempo.
Prototipo dell’atleta “ariano” fu osannato da 100 mila persone durante i Giochi olimpici, durante i quali sfoderò una prestazione straordinaria, la più grande di tutta la sua carriera di atleta, interrotta soltanto dalla seconda guerra mondiale.
Luz Long

Il coraggio di essere avversario e non nemico
Luz Long avrebbe potuto vincere agevolmente la gara di salto in lungo durante quell’epica olimpiade. Il suo avversario più temibile si era complicato da solo la strada verso la qualificazione. Ma lui, cresciuto a pane e sport, a generosità e valori, voleva innanzitutto competere e solo successivamente vincere.
La sua integrità morale oltre che fisica lo porterà a compiere uno dei gesti più belli che si possono ritrovare negli annali olimpici: aiutare l’avversario sapendo bene di mettersi in difficoltà. Un esempio cristallino di eroe dello sport e – negli anni che seguirono – anche nella vita.
Luz Long
